Il Canavese come
non l'avete mai sentito.
IT
Questo progetto nasce da una considerazione:
il Canavese è un territorio che ha molteplici punti di forza, ma non sa raccontarsi come dovrebbe. In giro è comune sentir dire che tra i canavesani non c’è consapevolezza delle risorse che possiedono, e una diretta conseguenza è il fatto che queste non vengono comunicate nel modo giusto, che non vengono valorizzate e che, quindi, o muoiono o si rivolgono ad un pubblico che non è quello locale.
Le generazioni precedenti sono tuttora ancorate alla malinconia di un tempo che fu, legato all’iconica Olivetti, che invece di essere di ispirazione per creare, agisce quasi da nube nera che incombe sul Canavese; molti pensano che ci sia ben poco che valga la pena di essere raccontato, limitandosi a guardare e a curarsi del “proprio orto”.
EN
This project comes from a common thought:
Canavese is a territory that has multiple strengths, but it doesn’t know how to express itself as it deserves. It is common to hear that among the Canavese people there is no awareness of the resources they got, and a direct consequence is the fact that these are not communicated in the right way, that they are not enhanced and that, therefore, they either die or address an audience that’s not the local one.
Previous generations are still anchored to the melancholy of the past, linked to the iconic Olivetti, which acts almost like a black cloud that hangs over the Canavese instead of being an inspiration to create; many think that there is very little that is worth telling, limiting themselves to look at and take care of “their own backyard”.
18 Marzo 2020.
Il nostro sogno oggi prende vita.
IT
Ma noi ci siamo accorti di ciò che sta succedendo: sempre più realtà stanno fiorendo in questa zona, portando avanti idee di innovazione e creatività in ogni campo, dall’industria al design, dall’architettura alla ristorazione.
Per cui abbiamo deciso di agire, di raccontarlo noi il nostro Canavese, dal nostro punto di vista e da quello di queste nuove realtà, per portarlo alle orecchie e sotto gli occhi di coloro che lo conoscono e di coloro che ancora non lo conoscono.
I Can parla di “Unconventional Territory” perché raccontiamo il territorio da una prospettiva inedita, parlando con le immagini, i colori, i suoni e il design, con passione, desiderio e anche un po’ di malinconia.
EN
However, we have noticed what’s happening: more and more realities are flourishing in the area, bringing forward ideas of innovation and creativity in every field, from industry to design, from architecture to catering.
So we decided to act, to storytell our Canavese from our point of view and from that of these new realities, to bring it to the ears and under the eyes of those who know it and who don’t know it yet.
I Can speaks of “Unconventional Territory” because we narrate the territory from a new perspective, speaking with images, colors, sounds and design, with passion, desire and even a little melancholy.
I Can parla di
“Unconventional Territory”
IT
Ma cosa rende un territorio non-convenzionale? È qualcosa che esiste nel territorio stesso o è qualcosa che ha a che fare con chi lo guarda? La risposta è nell’oggetto o nel soggetto? Riguarda lui o riguarda noi?
Se avessimo risposte certe, non avremmo nulla da raccontare, perché sono le domande quelle che ci interessano: è l’indagine, è guardare il nostro territorio e la nostra identità in tanti modi diversi, rovesciarne le tasche, spingerci oltre le nostre certezze per afferrare quella magia, quel lato inesplorato che ancora nessuno è stato in grado di cogliere.
Non conosciamo tutto, ma ogni numero ci permette di scoprire un pezzettino in più di questo meraviglioso territorio che tanto ha dato e tanto ha ancora da dare.
Il riconoscimento dell’UNESCO a Ivrea come città industriale del XX secolo, il primo in Canavese, non deve essere un malinconico sguardo verso il passato, ma un fiero punto di partenza verso ciò che da qui si può costruire, con gli insegnamenti che gli illuminati prima di noi ci hanno lasciato.
EN
If we had this answers, we would have nothing to tell, because what interests us is the questions: it’s the investigation, it’s looking at our territory and our identity in many different ways, turning our pockets inside out, pushing ourselves beyond our certainties to grasp that magic, that unexplored side that no one has yet been able to see.
We don’t know everything, but each issue allows us to discover a little bit more of this wonderful territory that has given so much and still has so much to give us.
The UNESCO recognition of Ivrea Industrial City of the twentieth century, the first in the area, must not be a melancholy glance towards the past, but a proud starting point towards what can be built from here, with the teachings that the enlightened before left us.